• Il mancato pagamento di un assegno o di una cambiale provoca un PROTESTO presso il Registro Informatico della Camera di Commercio. • È importante provvedere immediatamente alla cancellazione dei protesti ed alla riabilitazione civile presso il Tribunale poiché diversamente vengono preclusi molti rapporti con gli Istituti Bancari.
• Dal 2009 esiste anche un ulteriore conseguenza, ossia il “blocco ASA”. Quando l'assegno non viene pagato entro 60gg, viene notificato dalla Prefettura che allunga di altri 24/60 mesi la durata della segnalazione in base alla legge 386/90 e cosi gli anni diventano 10 • È necessario quindi fare anche la cancellazione al CAI, sia per il primo blocco dei 6 mesi che per il secondo blocco ossia quello successivo da 24 a 60 mesi con inevitabile divieto di qualsiasi movimento bancario con sanzione da € 516 a € 3.099 per ogni assegno in base alla recidiva e importi.
• Con la nostra consulenza è possibile risolvere il problema in quanto garantiamo una grande esperienza e vantiamo molti successi.
Non c'è dubbio che nella cancellazione protesti è bene rivolgersi ad esperti del settore. Ecco perché avvantaggiarsi del nostro servizio. La nostra soluzione si chiama Riabilitazione Protesti del tribunale, (anche in assenza del titolo originale dopo 12 mesi) e garantisce la cancellazione del protesto in base alle Lgs. 108/96 e 235/2000, quindi in base all’art. 17 c.6/bis “l’assegno protestato in seguito alla riabilitazione protesti è come se non fosse mai avvenuto.” obbligando così IN FORZA DI LEGGE qualunque banca dati a cancellare il protesto od i protesti di assegni e cambiali da qualunque archivio.
Nel caso di blocco CAI invece provvediamo ad avviare una procedura legale che in 30 gg sblocca la segnalazione in Banca d’Italia indipendentemente dalla cancellazione protesti.
Ricordiamo che se sono trascorsi 12 mesi, possedendo adeguate certificazioni, è possibile presentare “istanza cancellazione protesti”.